Gli Affumicatori sono un’attrezzatura essenziale per proteggersi da punture indesiderate, generando del fumo che ha l’effetto di ammansire le api.

Storia

Nell'apicoltura gli strumenti per proteggersi dalle punture di api non hanno una vera e propria data di nascita.

L’uso di fumo per proteggersi, è testimoniato per lunga parte della storia umana, tanto da ritenersi una pratica antecedente a qualsiasi forma di allevamento di api. Ancora oggi esistono popolazioni che utilizzano fogliame umido bruciato su foglie verdi per ottenere un fumo trasportabile per ammansire le api e raccogliere i favi naturali dagli alberi. Nel corso del tempo per produrre fumo utilifzzabile si sono utilizzati vari tipi di bracieri sospesi, per poi evolversi in modelli muniti di manico fino ad arrivare al moderno affumicatore a mantice.

Funzionamento

Gli Affumicatori, sono dispositivi atti a generare fumo abbastanza denso da non permettere la puntura delle api, ma in modo controllato per non risultare scomodo e fastidioso. Di solito si preferisce realizzarli in acciaio inox perché è un materiale che si rovina difficilmente con l’uso. Ne esistono di diverse forme e dimensioni, quelli moderni in genere sono composti da tre parti:

La camera di combustione.

Una griglia di protezione.

Un soffiatore.

La camera di combustione è di solito di forma cilindrica, prevede un foro alla base per il tiraggio dell’aria e spesso è equipaggiata con un convogliatore di forma conica. Le migliori di solito prevedono una griglia all'interno, per migliorare la combustione e renderla uniforme, mentre sulla sommità è previsto un camino inclinato per direzionare meglio il getto del fumo.

La griglia di protezione, è consigliata, ma non obbligatoria e spesso viene venduta a parte come accessorio. Il suo scopo è semplicemente quello di evitare ustioni, bruciature o combustione di qualsiasi cosa possa venire in contatto con l’affumicatore, evitando il contatto diretto con la camera di combustione.

Il soffiatore degli affumicatori di solito e di tipo a mantice verticale, ne esistono modelli in cui è posizionato diversamente, a pompetta o a ventola. Il soffiatore è essenziale per mantenere acceso l’affumicatore e decidere la quantità, la densità e la portata del getto di fumo.

L’uso di un modello piuttosto che un altro o la scelta del materiale per realizzarlo è puramente soggettiva, dipendente dalle abitudini, dall'esperienza o dal tipo di apicoltura praticata.

Tecnica

La tecnica corretta di utilizzo di tutti i tipi di affumicatore è banale.

La parte essenziale è scegliere correttamente il materiale combustibile da utilizzare, che deve essere secco, senza residui plastici o vernici che bruciando rilascino tossine. Alcuni tipi di materiali come gli aghi di pino hanno inoltre il vantaggio di produrre fumo in grado di non irritare gli occhi o la gola se inalato per errore.

I materiali più usati sono:

Aghi di pino

Tela di iuta

cartone

Pellet

Per i materiali sciolti come gli aghi di pino o il pellet, si procede dando fuoco ad una piccola quantità di materiale, lo si inserisce sul fondo della camera di combustione e si attizza con il soffiatore, appena la combustione è ben avviata, si riempie la camera di combustione, facendo attenzione a non soffocare il fuoco, ma non lasciando troppi vuoti per non generare fiamme.

Per i materiali legati come come la tela o il cartone, si procede arrotolando il materiale da bruciare, facendo attenzione a non stringere troppo, ma non lasciando troppi vuoti per non generare fiamme. Molto utile è fare in modo che la parte centrale sporga quanto basti per dar fuoco ad una piccola quantità di materiale come fosse un innesco, si inserisce il tutto con la parte accesa sul fondo della camera di combustione e si attizza con il soffiatore, appena la combustione è ben avviata dovrebbe restare acceso fino ad esaurimento del materiale.

Molti apicoltori preferiscono utilizzare gli aghi di pino per maggiore comodità di lavoro, sfruttando il fatto che è facilmente reperibile gratuitamente nei luoghi dove si collocano gli apiari, si trasporta e conserva facilmente e da meno fastidio in caso di contatto accidentale con i fumi.

Se si utilizza il cartone bisogna fare attenzione ad arrotolarlo per il verso delle onde altrimenti l’aria nella camera di combustione non circolerà correttamente e l’affumicatore si spegnerà di continuo.

Per accendere il materiale combustibile, un normale accendino risulta scomodo soprattutto se si indossano i guanti, sono comunque preferibili i modelli antivento ed ottimali quelli antivento con la fiamma in orizzontale (tipo pistola), sono funzionali anche gli accendigas da campeggio con campana sostituibile, ma bisogna fare attenzione che molti modelli economici non hanno un buona tenuta generando un rapido esaurimento del gas.

L’uso della griglia di protezione e consigliato perché permette di appendere l’affumicatore a qualsiasi contenitore di materiale plastico (utilizzato come cassetta portaattrezzi) per non doverlo riaccendere spostandosi da una postazione ad un altra.

Per trasportare in auto l’affumicatore acceso e non affumicare il veicolo, basta tappare il camino con un semplice cappuccio antiscivolo per sedie, questo permetterà di non far uscire fumo e contemporaneamente non far morire il fuoco per un lasso di tempo abbastanza lungo da arrivare in una postazione distante qualche chilometro da quella da cui si parte.